Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Coesione, un pacchetto di misure che punta a rafforzare l’occupazione e sostenere lo sviluppo del Mezzogiorno. Tra le novità principali, nuovi incentivi contributivi per l’assunzione di giovani under 35, donne svantaggiate e beneficiari di ammortizzatori sociali, con particolare attenzione ai territori meno sviluppati.
Sgravi per l’assunzione di giovani under 35
L’incentivo prevede l’esonero totale dei contributi previdenziali per i datori di lavoro privati che assumono a tempo indeterminato (anche in apprendistato) giovani under 35 che:
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non hanno mai avuto un contratto a tempo indeterminato;
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non risultano impiegati (in nessuna forma) nei sei mesi precedenti.
L’incentivo sarà valido per le assunzioni effettuate dal 1° settembre 2025 al 31 dicembre 2026, con una durata di 24 mesi e un massimale pari a 500 euro mensili (incrementabile fino a 650 euro in alcune zone svantaggiate).
Incentivi per le donne svantaggiate
Analogamente, è previsto un esonero contributivo per l’assunzione di donne prive di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti in regioni svantaggiate o prive di una significativa partecipazione al mercato del lavoro.
La misura ricalca la precedente “decontribuzione Sud”, ma con un focus più marcato sulla stabilizzazione occupazionale femminile e un potenziamento delle condizioni di accesso.
Beneficiari di ammortizzatori sociali
Il decreto introduce anche misure per incentivare l’assunzione di percettori di NASpI, SFL (Supporto Formazione e Lavoro) e altri strumenti di sostegno al reddito, con sgravi mirati all’inserimento in azienda e alla conversione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a indeterminato.
Il ruolo del consulente del lavoro
I nuovi incentivi richiederanno una puntuale attività di verifica, gestione e consulenza, soprattutto nella fase di:
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valutazione dell’ammissibilità del lavoratore;
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gestione dei flussi UNIEMENS con le relative causali;
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coordinamento con altri incentivi già esistenti (es. under 36, esoneri Sud, bonus apprendistato).
I consulenti del lavoro saranno chiamati ancora una volta ad essere punto di riferimento per le imprese, traducendo le opportunità normative in strumenti operativi per l’occupazione.